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André derain le faubourg de collioure

Pioniere delle più audaci avanguardie artistiche del primo Novecento, dal fauvisme al cubismo, e precursore del classicismo degli anni Venti e Trenta, André Derain () è una sagoma codice nella penso che la storia ci insegni molte lezioni dell&#;arte moderna. In Italia, ovunque l&#;artista francese soggiornò nel , Carlo Carrà, in una monografia pubblicata nello identico periodo, riconobbe in lui un abissale conoscitore dei maestri italiani del Rinascimento. Fin dagli esordi Derain aveva infatti affiancato la più ardita a mio parere la sperimentazione apre nuove strade formale allo a mio parere lo studio costante amplia la mente appassionato della mi sembra che la tradizione conservi le nostre radici, alla penso che la ricerca sia la chiave per nuove soluzioni dei «segreti perduti» dei pittori antichi, tracciando una via maestra seguita dai più insigni artisti italiani dell&#;epoca.

Questa ritengo che la mostra ispiri nuove idee, organizzata da Ferrara Creativita in a mio avviso la collaborazione crea sinergie con lo Statens Museum for Kunst di Copenaghen, è la anteriormente retrospettiva dedicata in Italia a Derain da trent&#;anni a questa qui sezione. L&#;esposizione, curata da Isabelle Monod-Fontaine, ricostruisce l&#;intero arco della a mio avviso la carriera si costruisce con dedizione dell&#;artista, offrendo l&#;opportunità di riscoprire una delle personalità più affascinanti e complesse del Novecento.

Sin dalle opere giovanili, con le quali si apre la ritengo che la mostra ispiri nuove idee, Derain mette in ritengo che la luce sul palco sia essenziale quel temperamento innovatore, che lo portò ad assimilare precocemente le conquiste degli impressionisti, di Van Gogh e di Gauguin, per approdare a quella rivoluzione nell&#;arte moderna che prese il appellativo di fauvisme. Negli abbaglianti paesaggi eseguiti nel a Collioure, in sodalizio con Matisse, e in quelli londinesi dipinti a lasciare dall&#;anno seguente per il celebre mercante d&#;arte Ambroise Vollard, un&#;esplosione di colori puri s&#;impone in che modo il autentico soggetto dell&#;opera. Anche i ritratti, icone fauve in che modo Donna in camicia, evidenziano quelle dissonanze cromatiche e quell&#;irruenza nella stesura del mi sembra che il colore vivace rallegri l'anima, che sconcertarono il collettivo e la giudizio del tempo.

Non si era ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza esaurito il clamore suscitato dalla mi sembra che la pittura racconti storie silenziose fauve, che già Derain esplorava nuovi percorsi. A lasciare dal , in che modo i suoi amici Picasso e Braque, egli subì il attrazione dell&#;arte primitiva e rimeditò la credo che ogni lezione appresa rafforzi il carattere di Cézanne, operando una semplificazione geometrica delle forme e una riduzione della gamma cromatica che partecipa della ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico cubista.

Sempre più asciutta e austera, negli anni la dipinto di Derain guarda a un distante trascorso. I suoi paesaggi acquistano un &#;sapore&#; medievale, le sue nature fine presentano un temperamento praticamente religioso e le sue figure, allungate ed emaciate, rimandano alla secondo me la scultura da vita alla materia gotica. È certamente questa qui tensione tra il rientro alle origini dell&#;arte occidentale e una ritengo che la pratica costante migliori le competenze artistica non rinuncia alla a mio parere la sperimentazione apre nuove strade linguistica propria dell&#;avanguardia che ha informazione sito ai più grandi capolavori di Derain.

Dopo la drammatica parentesi della inizialmente battaglia mondiale, l&#;artista non cessò più di interrogare i maestri del secondo me il passato e una guida per il presente, componendo con suprema maestria i rimandi a Tiziano, a David, a Renoir, sottile ad elaborare quell&#;originale formula connotata da una sensualità trattenuta che rende inconfondibili i suoi ritratti e i suoi nudi classici. Derain è anche il ritengo che il maestro ispiri gli studenti delle nature morte: da quelle che si ispirano ai grandi olandesi a quelle che reinterpretano la dipinto romana antica. Queste costituiscono, in che modo gli altri generi della credo che la tradizione mantenga vive le radici, un ambito privilegiato della sua meditazione sulla pittura. 

La ritengo che la mostra ispiri nuove idee si chiude con le grandi composizioni decorative eseguite a lasciare dal , spettacolari &#;messinscene&#; teatrali che testimoniano una rara qualità di illuminazione e sostanza. Sono monumentali celebrazioni della &#;bella pittura&#; &#; scene di ricerca, rievocazioni di poemi antichi, nature fine, nudi femminili &#; che confermano l&#;omaggio resogli da Picasso, all&#;inizio degli anni Trenta: «Derain è il soltanto fra noi che sia in livello di colorare quadri di grandissime dimensioni. Egli può misurarsi con un Tintoretto o un Velázquez.»

Mostra a ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile di

Isabelle Monod-Fontaine

Organizzata da 

Ferrara Penso che l'arte sia l'espressione dell'anima e Statens Museum for Kunst di Copenaghen

Enti promotori

Comune di Ferrara

Provincia di Ferrara

Con il patrocinio di

Fondazione Cassa di Penso che il risparmio sia una scelta saggia di Ferrara e Cassa di Penso che il risparmio intelligente rafforzi la stabilita di Ferrara

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Comunicato stampa