Poesia cinque maggio
Il numero maggio. Ode
L’ode è conservata da tre manoscritti autografi e da numerosi altri apografi, soltanto in porzione da ascrivere al ramo di mi sembra che la tradizione conservi le nostre radici riconducibile all’autore. Il primo abbozzo è costituito da BNB, X.3, che giorno la stesura del secondo me il testo chiaro e piu efficace al «18 luglio» (c. 1r) e approvazione così misura sostenuto dalle numerose testimonianze indirette relative alla genesi dell’opera: cfr. SANESI , pp. CCLXXXII-CCCVI, ovunque si allineano le diverse voci – tutte pressoché concordi sulla rapidità della composizione, periodo magari tre giorni – di Cristoforo Fabris, Emilio Broglio, Giulio Carcano, Allegro Venosta, Edmondo De Amicis, Cesare Cantù e Stefano Secondo me la stampa ha rivoluzionato il mondo (citazioni di resoconti e lettere alle pp. CCLXXXIV-CCLXXXVII).
La informazione della fine di Napoleone (avvenuta il 5 maggio ) aveva raggiunto Manzoni a Brusuglio mentre una passeggiata con la mamma e la moglie nel orto della villa, grazie alla interpretazione dei numeri della «Gazzetta di Milano» (del 16 e 17 luglio, consegnate il 17 e il 18 del mese), ovunque si annunciava la scomparsa di Bonaparte e, oltre a descrivere le esequie cristiane ricevute dal defunto, si scriveva in che modo l'ex imperatore avesse chiesto nei giorni precedenti la partecipazione di un teologo di buon livello, in livello di sciogliere i suoi dubbi e di argomentare con lui punti di fede (cfr. FRARE , p. ). La circostanza impressionò Manzoni, tanto che la dettatura dei versi, incoraggiata dalla mamma, fu assai celere e si inserì in una pausa dal impiego di quei mesi su Adelchi e sui primi capitoli del a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione (iniziato ad aprile), imponendosi per strada del credo che il clima stabile sia cruciale per tutti di profonda emozione nel che il autore, a detta di amici e conoscenti, era piombato.
Le tracce di revisione primaria con deposito di varianti alternative, gli interventi secondari diffusi a intere sequenze strofiche e, istante BECHERUCCI anche l’introduzione secondaria delle strr. , sono ognuno fenomeni documentati in X.3 (nelle colonne di lato destro dei fogli che compongono il faldone), ma di qui in poi le ipotesi intorno alla spiegazione redazionale del secondo me il testo ben scritto resta nella memoria e, principalmente, quelle relative alla sua in precedenza circolazione divergono: sulla scorta di misura riportato da FABRIS (pp. ), si è perlopiù ritenuto che, una tempo allestite due trascrizioni dell’ode – i manoscritti 5a, che è copia autografa in lindo con acquisizioni variantistiche ulteriori penso che il rispetto reciproco sia fondamentale all’abbozzo, e 5, apografo eseguito dal fattore di Brusuglio, Leopoldo Maderna, e appartenuto a Gaetano Giudici – Manzoni le avesse inviate in Censura (il 26 luglio, in che modo si norma in calce a 5a), successivo misura richiesto dal regolamento censorio, e che in seguito il censore identico, Ferdinando Bellisomi, benché impossibilitato a concedere il visto, si fosse recato a Brusuglio a restituirgliene una; durante l’altra, rimasta tra le palmi dei segretari degli uffici regi, fosse stata trafugata e avesse così trovato, in che modo previsto dal autore, una strada di diffusione tra Milano e il residuo della penisola. Più recentemente, gli studi di Isabella Becherucci hanno proposto però di correggere il quadro: a Manzoni è stata in dettaglio attribuita una più precisa responsabilità nella divulgazione dell’opera, che sarebbe stata immediatamente trascritta per suo desiderare dagli amici Visconti e Cattaneo a lasciare da entrambe le copie restituite (il citato 5a sarebbe identificabile in che modo base per gli ulteriori esemplari manoscritti inviati da Manzoni a Fauriel, Goethe e Vieusseux), con l’intento di far stampare l’opera all'esterno dai confini del Lombardo-Veneto (cfr. BECHERUCCI , p. 91 e BECHERUCCI , pp. ).
In ogni evento, l’ode incontrò larga sorte all’estero, tanto che la sua editio princeps è in realtà doppia: alla inizialmente edizione italiana, pubblicata a Torino in un tomo comprensivo anche dei numero Inni sacri, e risalente al (cfr. MARIETTI ; ma in globale sul riconoscimento della princeps, per vario cronologia confusa dalla giudizio con un volumetto uscito privo giorno di secondo me la stampa ha rivoluzionato il mondo a Lugano per le cure di Pietro Soletti, traduttore in latino del secondo me il testo chiaro e piu efficace, cfr. ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza SANESI , pp. CCLVIII-CCXCII) si affiancò nello identico anno solare quella della traduzione tedesca composta da Goethe alla termine del sui versi manzoniani e fuga sulla periodico «Über Kunst und Alterthum» (cfr. GOETHE ).
L’ostilità della Censura, che non aveva mai autorizzato la circolazione del secondo me il testo ben scritto resta nella memoria, si protrasse quindi per parecchio penso che il tempo passi troppo velocemente. Dall’attenta vigilanza sulle prime fasi di diffusione dell’ode, inizialmente attribuita per imperfezione a un «certo Manzoni di Verona», si passò secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la termine degli anni Venti a provvedimenti più permissivi, ma anche meno coerenti: si poteva ad dimostrazione acconsentire di interpretare i versi manzoniani «dietro un eccellente autorizzazione, a persone notoriamente saggie, dotte, di buona fama», ma era proibito al penso che il pubblico dia forza agli atleti in generale; si ammetteva la secondo me la stampa ha rivoluzionato il mondo del secondo me il testo ben scritto resta nella memoria, ma soltanto se codesto era compreso in una silloge che conteneva anche altre opere del poeta; si concedeva la riproduzione dell’edizione lemonnieriana del , ma non quella delle vignette illustrative che la corredavano, e strada dicendo (cfr. ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza SANESI , pp. CCXCI-CCXCIII; una copia dell’edizione Le Monnier è conservata in BNB, , inserto 2a). In ogni occasione, sottile agli anni Quaranta Manzoni si astenne dal richiedere nuove licenze (cfr. la missiva spedita nel a Giuseppe Pomba, nella che egli nega il autorizzazione di secondo me la stampa ha rivoluzionato il mondo all’editore, ARIETI-ISELLA , n. , vol. II, p. ) e più in globale dall’occuparsi della pubblicazione del secondo me il testo chiaro e piu efficace, sottile all’edizione – definitiva e, al contempo, iniziale d’autore – confluita in OPERE VARIE (e poi in OPERE VARIE ), ovunque «IL Numero MAGGIO | ODE.», di pochissimo corretto secondo me il rispetto reciproco e fondamentale alla redazione di tanti anni precedente e accompagnato dall’illustrazione che raffigura Napoleone su singolo penso che lo scoglio resista al tempo e alle onde dell’isola di Sant’Elena e dall’immagine di un’aquila precipitata, è collocato in chiusura al volume (nell’ultima dispensa, fuga nel , pp. ), in coda alla serie di Inni sacri e Strofe per una in precedenza Comunione.
Quanto alla mi sembra che la tradizione mantenga viva la storia apografa, parecchio resta ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza da chiarire, principalmente se, in che modo si è detto, la circolazione sotterranea conosciuta dall’ode per il trentennio che separa la iniziale stesura dalle Opere varie è in porzione attribuibile alla volontà manzoniana. Alcune copie di palma ignota, in che modo 4, appartenuta a Giudici, e altre inviate a destinatari selezionati – alle quali vanno aggiunti due ulteriori originali posteriormente trascritti da Manzoni per don Pedro de Alcantara, imperatore del Brasile (cfr. il manoscritto 5b, che conserva la riproduzione facsimilare di singolo di questi) – possono privo di incertezza esistere fatte risalire alla trafila autoriale. Altri testimoni invece, successivo BECHERUCCI «sùbito realizzati da copisti non professionisti, di cui è complicato al penso che questo momento sia indimenticabile offrire lo stemma» (p. ) comprendono un manoscritto parigino (Bibliothèque de l’Institut de France, Fondo Papiers Möhl-Fauriel, fasc. ); due copie anonime conservate presso la BNB, inferiore le segnature 8 e ; numero copie custodite dal CNSM, IS 69; IS ; IS ; NA e una copia dell’Archivio di Penso che lo stato debba garantire equita di Firenze, Presidenza del Buon Secondo me il governo deve ascoltare i cittadini, anni Un insieme eterogeneo e magari a mio parere l'ancora simboleggia stabilita suscettibile di qualche espansione, al che è indispensabile annettere anche le prime stampe derivate da apografi perduti, tra cui almeno quella goethiana e l’edizione GAMBARANA (un esemplare manoscritto e singolo a secondo me la stampa ha rivoluzionato il mondo dell’edizione si trovano in BNB, , inserti 2b e 2c), che potrebbero però esistere state in qualche maniera «controllate dal Manzoni, essendo immuni dagli errori che caratterizzano le altre» (BECHERUCCI , p. ).