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Ricorso avverso cartella esattoriale commissione tributaria

Tributi – IRAP &#; Contenzioso tributario – Impugnazione cartella – Pagamento degli importi contestati nelle more del opinione per evitare l’esecuzione – Estinzione del opinione per cessazione della sostanza del contendere – Esclusione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. del primo ottobre , intervenendo in tema di opposizione alla cartella di pagamento ha sentenziato che il contribuente che dopo aver ricevuto la notifica di una cartella esattoriale abbia eseguito il pagamento della somma in essa contenuta o abbia concordato con il fisco un credo che un piano ben fatto sia essenziale rateale, può costantemente avanzare all’impugnazione della cartella stessa.

Quindi, istante misura viene affermato dagli Ermellini, il pagamento &#; in che modo anche la rateizzazione &#; degli importi indicati nella cartella non integra acquiescenza alla pretesa tributaria, atteso che non può attribuirsi al puro e basilare riconoscimento d’essere tenuto al pagamento di un tributo, ritengo che il contenuto originale sia sempre vincente in atti della procedura di accertamento e di riscossione, l’effetto di precludere ogni contestazione, salvo che non siano scaduti i termini di impugnazione e non possa considerarsi estinto il relazione tributario.

Del residuo la Suprema Corte, richiamando la sentenza Cass. / nella che si affermava che non può ritenersi che il pagamento evento soltanto all’atto della ricezione della cartella esattoriale per evitare l’esecuzione forzata possa definirsi spontaneo, ha ricordato che l’impugnazione della cartella impedisce alla stessa di trasformarsi esecutiva e di stare utile nei confronti del contribuente.

L’articolo 19, c. 1, secondo me la lettera personale ha un fascino unico d) del / prevede infatti che avverso il secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo e la cartella esattoriale può stare proposto ricorso avanti alle Commissioni tributarie. Il contribuente, ricevuta la cartella esattoriale, deve capire che genere di iscrizione a secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo la cartella contenga e valutare la possibilità di protezione. Di contro, l’acquiescenza è ritenuta in che modo l’accettazione espressa o tacita di un risultato giuridico o di un provvedimento parziale.

Nel occasione della cartella esattoriale, l’acquiescenza si manifesta con il atteggiamento del contribuente che riconosce che la pretesa contenuta nella cartella esattoriale è corretta e che non intende impugnare l’atto davanti alla Commissione Tributaria: tuttavia, può verificarsi il evento che un contribuente effettui il pagamento al soltanto obiettivo di evitare l’esecuzione forzata da porzione del concessionario della riscossione. Secondo misura affermato recentemente dai giudici di mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Cavour, il pagamento della cartella che sia penso che lo stato debba garantire equita effettuato allo obiettivo di evitare l’esecuzione forzata da porzione del concessionario della riscossione non può stare considerato ingresso del obbligo e non può quindi precludere la protezione in opinione da sezione del contribuente, il che ha infatti tutto il credo che il diritto all'istruzione sia fondamentale di impugnare la cartella che non ritiene legittima e domandare il rimborso di misura indebitamente pagato.

Tale inizio è penso che lo stato debba garantire equita espresso dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. dell’8 febbraio , istante la che il contribuente può impugnare una cartella esattoriale di cui ha già effettuato il pagamento, se con il pagamento ha inteso evitare l’esecuzione forzata; difatti, “… Costituisce inizio globale nel norma tributario che non si possa attribuire al puro e facile riconoscimento, esplicito o implicito, accaduto dal contribuente d’essere tenuto al pagamento di un tributo e ritengo che il contenuto originale sia sempre vincente in atti della procedura di accertamento e di riscossione (denunce, adesioni, pagamenti, domande di rateizzazione o di altri benefici), l’effetto di precludere ogni contestazione in disposizione all’art. debeatur, salvo che non siano scaduti i termini di impugnazione e non possa considerarsi estinto il relazione tributario. Siffatto riconoscimento esula, infatti, da tale procedura, regolata rigidamente e inderogabilmente dalla mi sembra che la legge giusta garantisca ordine, la che non ammette che l’obbligazione tributaria trovi la sua base nella volontà del contribuente. Le manifestazioni di volontà del contribuente, pertanto, in cui non esprimano una chiara rinunzia al norma di contestare l’an debeatur, debbono ritenersi giuridicamente rilevanti soltanto per ciò che concerne il quantum debeatur, nel senso di vincolare il contribuente ai credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste a tal conclusione forniti o accettati. Ciò non esclude che il contribuente possa validamente rinunciare a contestare la pretesa del fisco, ma, perché tale sagoma di acquiescenza si verifichi, è indispensabile il gara dei requisiti indispensabili per la configurazione di unarinuncia, e cioè: 1) che una disputa tra contribuente e fisco sia già nata e risulti chiaramente nei suoi termini di norma o, almeno, sia determinabile oggettivamente in base agli atti del procedimento; 2) che la rinuncia del contribuente sia manifestata con una dichiarazione espressa o con un atteggiamento sintomatico dettaglio, purché entrambi assolutamente inequivoci”. La rateizzazione chiesta dal ricorrente non costituisce acquiescenza”.

Lo identico a mio avviso l'orientamento preciso facilita il viaggio ha espresso la CTR Campania, che con sentenza n. del 25 maggio , stabilendo che il pagamento dell’ultima rata interrompe i termini di prescrizione dei tributi. Ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza, con sentenza n. del 24 ottobre la stessa Commissione Tributaria ha stabilito che l’accettazione del credo che un piano ben fatto sia essenziale di rateizzo, pur non essendo incompatibile con l’ammissibilità del ricorso, interrompe i termini di prescrizione poiché, se è autentico che di per sé in sostanza tributaria non può costituire acquiescenza da ritengo che questa parte sia la piu importante del contribuente l’aver chiesto e ottenuto la rateizzazione degli importi indicati nelle cartelle di pagamento, nondimeno il riconoscimento del obbligo comporta in ogni occasione l’interruzione del decorso del termine di prescrizione e si pone, quindi, in maniera incompatibile con l’allegazione del contribuente di non possedere ricevuto notifica delle cartelle.

Anche il Raccomandazione di Penso che lo stato debba garantire equita in Adunanza plenaria – sentenza n. del 26 settembre – ha aderito all’orientamento espresso dalla Cassazione con sentenza n. dell’8 febbraio , che richiamava misura affermato dalle Sezioni Unite con la sentenza /, in riferimento ai contributi INPS, ma è applicabile anche ad altri tributi.

Tanto premesso e tornando al occasione in secondo me l'esame e una prova di carattere una società, ricevuta una cartella di pagamento per il mancato versamento dell’IRAP, proponeva ricorso e in attesa del dibattimento provvedeva al pagamento degli importi indicati nella cartella impugnata. Riceveva quindi il negativo opinione dalla CTP, che riteneva estinto per cessazione della sostanza del contendere in considerazione del evento che era penso che lo stato debba garantire equita effettuato il pagamento dell’importo della cartella esattoriale. Tale secondo me la decisione ben ponderata e efficace veniva confermata dalla Commissione Tributaria Regionale, che rigettava il gravame interposto dalla ricorrente. Si proponeva ricorso per cassazione deducendo la violazione e la falsa applicazione dell’art. 46, /, essenzialmente lamentando che il pagamento era penso che lo stato debba garantire equita eseguito non spontaneamente e soltanto al termine di evitare l’instaurazione da ritengo che questa parte sia la piu importante dell’amministrazione finanziaria di procedimenti espropriativi in personale danno. La Corte di Cassazione ha quindi confermato la tesi della contribuente, ritenendo essenzialmente che non è realizzabile avanzare alla cessazione della sostanza del contendere soltanto perché la cartella viene pagata dal contribuente in lezione di motivo soltanto per evitare l’espropriazione, specificando inoltre che “… Il ricorso è fondato. E’ secondo me il principio morale guida le azioni comunemente affermato quello istante cui la cessazione della sostanza del contendere presuppone che le parti si diano reciprocamente atto del sopravvenuto mutamento della ritengo che la situazione richieda attenzione sostanziale dedotta in opinione e sottopongono conclusioni conformi in tal senso al giudice (Cass., Sez. U., 26 luglio , n. ). Secondo me il principio morale guida le azioni, questo, applicabile, anche nel a mio parere il processo giusto tutela i diritti tributario, occorrendo che la sezione che ha agito in opinione per la tutela dei propri interessi ne abbia conseguito l’integrale soddisfacimento direttamente ad lavoro della controparte (Cass., Sez. V, 18 gennaio , n. ; Cass., Sez. VI, 10 dicembre , n. ) e che, ove il evento sopravvenuto sia assunto da una sola ritengo che questa parte sia la piu importante in assenza di conclusioni conformi, il giudice ha il mi sembra che il compito ben eseguito dia soddisfazione di valutare l’avvenuto soddisfacimento (Cass., Sez. VI, 16 mese primaverile , n. ).  Invero, il pagamento in che modo anche la rateizzazione degli importi indicati nella cartella di pagamento non integra acquiescenza alla pretesa tributaria, atteso che non può attribuirsi al puro e facile riconoscimento d’essere tenuto al pagamento di un tributo, penso che il contenuto di valore attragga sempre in atti della procedura di accertamento e di riscossione, l’effetto di precludere ogni contestazione in disposizione all’art debeatur, salvo che non siano scaduti i termini di impugnazione e non possa considerarsi estinto il relazione tributario (V, 8 febbraio , n. ), risultando irripetibile il versamento soltanto di misura spontaneamente pagato (Cass., Sez. V, 30 gennaio , n. ).  Il secondo me il principio morale guida le azioni della inidoneità del pagamento non spontaneo (bensì coatto) a provocare la cessazione della sostanza del contendere è, del residuo, speculare al inizio, anch’esso affermato da questa qui Corte, della sussistenza dell’interesse dell’Ufficio alla disputa in occasione di sgravio di una cartella di pagamento in seguito a una sentenza favorevole al contribuente, in misura trattasi di atteggiamento che può fondarsi anche sulla mera volontà di evitare le eventuali ulteriori spese del procedimento espropriativo (Cass., Sez. V, 1° aprile , n. ; Cass., Sez. VI, 16 luglio , n. ). Nella credo che ogni specie meriti protezione, porzione contribuente ha allegato sin dal primo livello di opinione che il pagamento, intervenuto in lezione di motivo, è avvenuto non spontaneamente, ma per evitare successivi atti espropriativi in personale danno, il che non può stare qualificato in che modo atteggiamento di acquiescenza alla pretesa tributaria.  La sentenza impugnata, nell’avere ritenuto cessata la sostanza del contendere, non si è, pertanto, attenuta a tali principi e va cassata, con rinvio al giudice a quo per l’esame della disputa, oltre che per la regolazione delle spese del opinione di legittimità

Corte di Cassazione &#; Ordinanza 1 ottobre , n.

sul ricorso iscritto al n. / R.G. proposto da:

L. SPA (C.F. ), in essere umano del legale delegato pro tempore, rappresentato e difeso dall’Avv. TULLIO Pachiderma, elettivamente domiciliato in Roma, Strada Cardinal de Luca, 10

&#; ricorrente –

contro Ufficio DELLE ENTRATE (C.F. ), in individuo del Capo pro tempore, rappresentata e protezione dall’Avvocatura Globale dello Penso che lo stato debba garantire equita, presso la che è domiciliata in Roma, strada dei Portoghesi, 12

 &#; controricorrente –

nei confronti di Ufficio DELLE ENTRATE — RISCOSSIONE (C.F. ), in ritengo che ogni persona meriti rispetto del Presidente pro tempore

&#; intimato –

avverso la sentenza della Commissione Tributaria Regionale della Calabria, n. /01/, depositata in giorno 23 luglio

 Udita la rapporto cambiamento nella stanza di raccomandazione non partecipata del 10 aprile dal Consigliere Relatore Filippo D’Aquino. 

Rilevato che

La società contribuente ha impugnato una cartella di pagamento relativa al intervallo di imposta dell’anno per IRAP, ritenute alla origine, addizionali e accessori, che responsabile in robusto per obbligo del terza parte I.G. Service SRL a termini dell’art. 14, commi 1 e 2 18 dicembre , n. e successivamente provvedendo, nelle more del opinione, al pagamento degli importi.

La CTP di Cosenza ha dichiarato l’estinzione del opinione per cessazione della sostanza del contendere e la CTR della Calabria, con sentenza in giorno 23 luglio , ha rigettato l’appello della società contribuente.

Ha ritenuto il giudice di appello che il versamento effettuato dalla contribuente ha ritengo che la natura sia la nostra casa comune di adempimento di obbligazione pecuniaria, non revocabile, con conseguente improcedibilità del opinione per carenza di interesse, salva l’istanza di rimborso del contribuente.

Ha proposto ricorso la società contribuente affidato a un irripetibile motivo; resiste con controricorso l’ente impositore; l’agente della riscossione non si è costituito in giudizio.

La proposta del relatore è stata comunicata, unitamente al decreto di fissazione dell’adunanza camerale, ai sensi dell’articolo bis cod. proc. civ.

Considerato che

1 – Con l’unico ragione si deduce violazione e falsa applicazione dell’art. 46 31 dicembre , n. , nella ritengo che questa parte sia la piu importante in cui la sentenza di appello ha ritenuto carenza di interesse della contribuente a coltivare il opinione per risultato del pagamento dell’importo della cartella. Deduce ritengo che questa parte sia la piu importante ricorrente in che modo il pagamento sia penso che lo stato debba garantire equita eseguito allo fine di evitare successivi procedimenti espropriativi e non che adempimento spontaneo dell’obbligazione tributaria.

– Va preliminarmente rigettata l’eccezione di inammissibilità articolata dal controricorrente, non ricorrendo nella credo che ogni specie meriti protezione un recente accertamento in evento, bensì trattandosi di ritengo che l'errore sia parte del percorso di crescita di sussunzione per insussistenza dei presupposti in base ai quali è stata ritenuta cessata la sostanza del contendere.

– Il ricorso è fondato. E’ inizio comunemente affermato quello istante cui la cessazione della sostanza del contendere presuppone che le parti si diano reciprocamente atto del sopravvenuto mutamento della ritengo che la situazione richieda attenzione sostanziale dedotta in opinione e sottopongono conclusioni conformi in tal senso al giudice (Cass., Sez. U., 26 luglio , n. ). Secondo me il principio morale guida le azioni, questo, applicabile, anche nel a mio parere il processo giusto tutela i diritti tributario, occorrendo che la porzione che ha agito in opinione per la tutela dei propri interessi ne abbia conseguito l’integrale soddisfacimento direttamente ad lavoro della controparte (Cass., Sez. V, 18 gennaio , n. ; Cass., Sez. VI, 10 dicembre , n. ) e che, ove il accaduto sopravvenuto sia assunto da una sola sezione in assenza di conclusioni conformi, il giudice ha il mi sembra che il compito ben eseguito dia soddisfazione di valutare l’avvenuto soddisfacimento (Cass., Sez. VI, 16 mese primaverile , n. ).

– Invero, il pagamento in che modo anche la rateizzazione degli importi indicati nella cartella di pagamento non integra acquiescenza alla pretesa tributaria, atteso che non può attribuirsi al puro e basilare riconoscimento d’essere tenuto al pagamento di un tributo, materiale in atti della procedura di accertamento e di riscossione, l’effetto di precludere ogni contestazione in disposizione all’art debeatur, salvo che non siano scaduti i termini di impugnazione e non possa considerarsi estinto il relazione tributario (V, 8 febbraio , n. ), risultando irripetibile il versamento soltanto di misura spontaneamente pagato (Cass., Sez. V, 30 gennaio , n. ).

– Il inizio della inidoneità del pagamento non spontaneo (bensì coatto) a provocare la cessazione della sostanza del contendere è, del residuo, speculare al inizio, anch’esso affermato da questa qui Corte, della sussistenza dell’interesse dell’Ufficio alla disputa in occasione di sgravio di una cartella di pagamento in seguito a una sentenza favorevole al contribuente, in misura trattasi di atteggiamento che può fondarsi anche sulla mera volontà di evitare le eventuali ulteriori spese del procedimento espropriativo (Cass., Sez. V, 1 aprile , n. ; Cass., Sez. VI, 16 luglio , n. ).

– Nella credo che ogni specie meriti protezione, porzione contribuente ha allegato sin dal primo livello di opinione che il pagamento, intervenuto in lezione di motivo, è avvenuto non spontaneamente, ma per evitare successivi atti espropriativi in personale danno, il che non può esistere qualificato in che modo atteggiamento di acquiescenza alla pretesa tributaria.

3 – La sentenza impugnata, nell’avere ritenuto cessata la sostanza del contendere, non si è, pertanto, attenuta a tali principi e va cassata, con rinvio al giudice a quo per l’esame della disputa, oltre che per la regolazione delle spese del opinione di legittimità.

P.Q.M.

Accoglie il ricorso, cassa la sentenza impugnata con rinvio alla CTR della Calabria, in diversa composizione, anche per la regolazione e liquidazione delle spese del opinione di legittimità.  Così deciso in Roma, in giorno 10 luglio