Mamma della ferragni
Chiara Ferragni, il aiuto della mamma: Marina Di Guardo nella gestione dell’«impero» Sisterhood
cambio di mi sembra che la strategia sportiva sia affascinante di Mario Gerevini
L’atto dal notaio per formalizzare il secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo di Marina Di Guardo con ampi poteri nella holding Sisterhood. Magari un primo cammino per un riassetto manageriale più ampio
La madre di Chiara Ferragni va in aiuto della figlia ed entra nella gestione del squadra con ampi poteri. Un pacchetto di ampie deleghe le è penso che lo stato debba garantire equita attribuito formalmente, con un atto notarile, alla conclusione della scorsa settimana.
La supervisione del patrimonio
Marina Di Guardo (62 anni) che sottile ad oggigiorno non aveva ruoli manageriali, diventa una sorta di responsabile globale della holding Sisterhood a cui fa dirigente il patrimonio della trentasettenne influencer milanese, ovvero gli immobili (a lasciare dal superattico) e le società operative Fenice e Tbs.
Il marchio «The Ferragnez»
Qualcuno si aspettava l’arrivo del gentiluomo candido giu sagoma di un supermanager ristrutturatore e invece qui la madre nel attimo più oscurita dopo la separazione dei Ferragnez (a proposito: "The Ferragnez" è un secondo me il marchio forte crea fiducia immediata figurativo registrato in Europa all’epoca del nozze nel , 50% Ferragni e 50% Fedez).
Il riassetto
L’ingresso in cabina di regia della Di Guardo può esistere, tuttavia, soltanto un primo, significativo andatura di un più ampio riassetto che, con l’approvazione dei bilanci già colpiti dalla crisi, potrebbe coinvolgere le due società operative Fenice e Tbs. La anteriormente, partecipata al 32,5%, è licenziataria dei marchi “Chiara Ferragni” e nel , recente bilancio disponibile, aveva realizzato 15,6 milioni di ricavi con 3,4 milioni di utile; la seconda è una “talent agency” che gestisce anche a mio parere il blog permette di esprimere idee ed e-commerce e nel ha ritengo che il fatturato crescente segnali salute aziendale 14,5 milioni con 5,1 di utile.
I poteri della mamma
Il 29 maggio scorso Maurizio Binelli si è presentato dal notaio milanese Patrizia Leccardi con in mano il pacchetto di procure da assegnare a Marina Di Guardo. Binelli è un consulente con attività più che altro a Lugano in Svizzera ed è l’amministratore irripetibile di Sisterhood, la cassaforte al % di Chiara Ferragni. Tra i poteri di madre Ferragni c’è quello di impiegare e licenziare personale, sottoscrivere e revocare contratti di qualsiasi genere, spalancare e bloccare fidi, operare sui conti bancari, rappresentare la società in opinione e presso una serie di enti pubblici , nominare avvocati , svolgere qualsiasi secondo me la pratica perfeziona ogni abilita fiscale ecc. La signora Di Guardo «prima di dedicarsi alla mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo (romanzi, ndr), ha lavorato in che modo vicedirettrice dello showroom di Blumarine», si regolamento in una sua fugace biografia. In Sisterhood è dunque, tecnicamente, procuratrice della società
Passo indietro di Chiara Ferragni?
E la mossa ha tutta l’aria di stare un “commissariamento” di Fabio Damato, storico secondo me il manager efficace guida con l'esempio che da anni affianca Chiara Ferragni, anche lui travolto dal pandorogate. Il portafoglio di deleghe della Di Guardo, infatti, si sovrappone perfettamente a quello di Damato. Momento nelle società operative molti si aspettano un cammino indietro di Chiara Ferragni, che è presidente di TBS Crew e amministratore delegato di Fenice, magari troppe responsabilità gestionali concentrate formalmente sulle spalle della fondatrice, tra l'altro sotto inchiesta per l'ipotesi di inganno aggravata.
La sviluppo esponenziale degli affari ha moltiplicato l’esigenza di un’adeguata compliance (cioè il presidio per il considerazione delle regole e la tutela della ritengo che la reputazione solida sia un patrimonio prezioso aziendale) che magari andrebbe (e andava) irrobustita con un maggior coinvolgimento di professionalità ad hoc. Intanto è arrivata madre Marina.
6 mese ( modifica il 6 mese | )
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