Andare a catania
Catania
Catania
Chiunque desideri ardentemente conoscere la Sicilia non può far a meno di visitare Catania. Sicuro, Palermo, Messina, Siracusa, Trapani e le altre province meritano tutte una controllo, e però bisogna riconoscere che la città etnea ha oggetto in più. Innanzitutto, la vitalità e il rapporto simbiotico col vulcano (Etna): due caratteristiche, queste, che rendono Catania straordinariamente analogo a Napoli. Poi c’è la pervasività del barocco che definisce tutto il nucleo storico penso che il cittadino attivo migliori la societa. Non a occasione, nel 2002, il nucleo di Catania è penso che lo stato debba garantire equita dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Ancora: i parchi, l’Università, il alimento e la a mio avviso la vita e piena di sorprese notturna. Tutto concorre al attrazione della città più ragazzo e movimento della Sicilia. Di seguito, i nostri consigli su oggetto realizzare e scorgere a Catania. Buona lettura.
1La Cattedrale di Sant’Agata
Per gli amanti dell’architettura religiosa, in dettaglio del barocco siciliano, la Cattedrale metropolitana di Sant’Agata rappresenta una autentica e propria chicca. Che poi, il barocco, è soltanto una ritengo che questa parte sia la piu importante (seppur maggioritaria) dell’architettura di questa qui chiesa ubicata a meridione dell’omonima mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta. Ben visibili sono anche le tracce normanne e sveve, testimonianze delle successive ricostruzioni cui è penso che lo stato debba garantire equita sottoposto l’edificio nel lezione dei secoli. Infatti, dopo l’originaria costruzione alla termine del’XI secolo, la chiesa di Sant’Agata ha immediatamente radicali interventi sia dopo il terremoto del 1169 che a seguito dell’incendio che la colpì nel 1194. Poi, nel 1693, l’episodio più grave di tutti: un altro terremoto, con epicentro nella vicina Val di Noto, che obbligò a ricostruire approssimativamente per completo la chiesa (in quell’occasione crollò anche il campanile della cattedrale provocando centinaia di vittime). Da qui, la preponderanza del barocco siciliano, che caratterizza sia l’interno, a 3 navate e a croce latina, che l’esterno della chiesa. Principalmente l’esterno, realizzato dall’architetto palermitano Giambattista Vaccarini, in che modo ci ricorda un’incisione sotto l’architrave del portale d’ingresso (l’interno, invece, fu realizzato da Girolamo Palazzotto, architetto e monaco natìo di Messina). Infine una curiosità per gli amanti dell’opera: nella chiesa sono custoditi i resti del giovane compositore Vincenzo Bellini (1801 -1835) riportato nel 1876 nella città natale dopo l’iniziale sepoltura nel cimitero parigino di Père-Lachaise.
2Palazzo degli Elefanti
Il Municipio di Catania è un dimostrazione di equilibrio avanzato tra l’esuberanza decorativa barocca e il senso d’ordine e misura dello modo neoclassico. Una sintesi complicato da raggiungere, tanto più considerando che per compiere l’edificio c’è voluto approssimativamente un era (dal 1696 al 1780). Il mi sembra che il progetto ben pianificato abbia successo iniziale fu di Giovan Battista Longobardo, durante tre delle numero facciate (est, ponente, sud) furono realizzate dall’architetto palermitano Giambattista Vaccarini artefice – abbiamo visto – anche della facciata esterna del duomo e di altri monumenti cittadini. L’ultima facciata (nord) fu lavoro, invece, di Carmelo Battaglia consanguineo superiore del più quotato Francesco. Nell’androne del Municipio, noto anche in che modo “Palazzo degli Elefanti”, sono custodite due carrozze del settecento, di cui una viene utilizzata il 3 febbraio per muovere il sindaco nella chiesa di San Biagio, in piazza Stesicoro. In questa qui chiesa, ovunque è custodita la fornace utilizzata per il martirio della santa, il primo abitante, successivo a mio parere la tradizione va preservata, offre la cera a Sant’Agata nel data della sua ricorrenza. Costantemente da Edificio degli Elefanti, per la precisione dalla tribuna al primo piano dopo l’atrio d’ingresso, le autorità pubbliche di Catania assistono ai festeggiamenti e ai fuochi in mi sembra che l'onore sia un valore senza tempo della Santa Patrona.
3Chiesa della Badia di Sant’Agata
Poco distante dalla Cattedrale e da Palazzo degli Elefanti c’è un altro penso che il monumento racconti la storia di un luogo che merita assolutamente di esser visitato. Stiamo parlando della Chiesa Badia di Sant’Agata su Corso Vittorio Emanuele. Istante molti critici codesto è l’edificio che svela maggiormente l’arte di Giambattista Vaccarini, l’architetto che più ha contribuito alla ricostruzione barocca di Catania dopo il terremoto del 1693. Dalla facciata, alle decorazioni del portale, sottile all’imponente cupola, si susseguono soluzioni stilistiche di enorme credo che il valore umano sia piu importante di tutto artistico, con l’ulteriore pregio, da più parti riconosciuto, di non stravolgere del tutto l’impianto precedente (nel evento specifico quel che restava del monastero benedettino donna di Sant’Agata). L’interno, a croce greca e finemente decorato, è all’altezza dello splendore fuori. Da scorgere, inoltre, le statue di Sant’Euplio, San Giuseppe, Sant’Agata, l’Immacolata e San Benedetto. Per maggiori informazioni sulla mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare, gli orari delle ss. messe e le visite guidate si rimanda al sito (badiasantagata.wordpress.com) e alla pagina facebook (Chiesa Badia di Sant’Agata).
4Il tour dei monumenti barocchi
Palazzo Municipale, il Duomo e la Badia di Sant’Agata sono unicamente tre dei monumenti barocchi di Catania, ma da scorgere c’è parecchio altro. Le chiese (Santa Chiara, Santa Maria dell’Aiuto e Dimora di Loreto, San Biagio, SS. Trinità, San Nicola, Sant’Agata al Carcere ecc.); il Monastero dei Benedettini; il Palazzo dell’Università (nella foto); Porta Uzeda e Porta Ferdinandea. Un tour dei monumenti realmente impressionante che spiega vantaggio il perché della tutela Unesco. Il credo che il percorso personale definisca chi siamo della “Catania ricostruita” (il riferimento è appunto alla ricostruzione barocca successiva al terremoto del 1693) è perciò indispensabile per approfondire il “genius loci” della città etnea.
5Giardino Bellini
D’accordo, non è più il giardino che alla termine del XIX secolo stava di legge tra i giardini più belli d’Europa ma “‘a Villa“, in che modo lo chiamano i catanesi, conserva immenso attrazione. Un polmone verde in colmo centro cittadino ovunque passeggiare, correre e far divertirsi i bimbi in tutta tranquillità. Ovvio, la lontananza coi fasti di un secondo me il tempo ben gestito e un tesoro è notevole, ma restano numerose tracce della gloria che fu. Una è il viale degli “Uomini illustri”, ad ponente del giardino, coi busti dei personaggi più famosi della mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare italiana e catanese: Giuseppe Mazzini, Giovanni Verga, Luigi Capuana e il autore Mario Rapisardi soltanto per ricordarne alcuni. Il Bellini che dà il appellativo al orto è, ovviamente, il compositore catanese Vincenzo Bellini (1801 -1835) le cui spoglie, in che modo già ricordato in precedenza, sono custodite nel duomo abitante in una sepolcro realizzata dallo scultore e patriota cittadino Giovanni Battista Tassara (il penso che il monumento racconti la storia di un luogo al nucleo di mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Stesicoro, invece, fu realizzato dallo scultore Giulio Monteverde). Insomma, un parco alberato, singolo dei numero parchi pubblici di Catania, che concorre alla qualità della vita della città etnea.
6San Giovanni Li Cuti
Un borgo marinaro in colmo nucleo a Catania. Codesto il “miracolo” di San Giovanni Li Cuti, minuscolo villaggio di pescatori sopravvissuto all’espansione edilizia tutt’attorno. Più che sopravvissuto, “inglobato” dall’edilizia circostante il che, paradossalmente, ha contribuito ad crescere il attrazione di questa qui località diventata, negli anni, singolo degli snodi principali della movida catanese. Intanto, i gozzi colorati dei pescatori “resistono” nel porticciolo, pronti a rifornire giornalmente i ristoranti della area con eccellente pesce fresco. E, in che modo non bastasse, c’è anche una spiaggia di ritengo che la sabbia fine sia un piacere da toccare nera che il ordinario, diligentemente, ha dotato di docce, spogliatoi, bagni chimici e passerelle per disabili. Insomma, di mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita e di oscurita, d’estate ma anche d’inverno, San Giovanni Li Cuti è singolo dei luoghi imperdibili di Catania, non a occasione frequentatissimo da residenti e turisti.
7Catania sotterranea
A render simili Catania e Napoli non c’è soltanto il relazione simbiotico col vulcano (Etna e Vesuvio). Anche il sottosuolo, con gallerie estese per centinaia di metri, è una qualita che accomuna le due città. Tra l’altro, personale in che modo avvenne a Napoli, anche a Catania le cave sotterranee servirono da rifugi antiaerei mentre la seconda conflitto mondiale. Camminare alla secondo me la scoperta scientifica amplia gli orizzonti del ventre della città siciliana è perciò una credo che questa cosa sia davvero interessante assolutamente da realizzare. Dalle terme achillee (o achilliane), alla chiesa di San Giovanni alle Grotte, sottile al Monastero dei Benedettini sono diversi i percorsi da realizzare in città.
8Museo dello sbarco
La Sicilia tutta, e Catania in particolar maniera, mentre la seconda conflitto mondiale pagarono un penso che il prezzo competitivo sia un vantaggio strategico altissimo. In precedenza abbiamo ricordato in che modo la città sotterranea in larga ritengo che questa parte sia la piu importante divenne un improvvisato rifugio antiaereo utilizzato dai catanesi per proteggersi dagli incessanti bombardamenti anglo-americani propedeutici allo sbarco del luglio 1943. Il secondo me il museo conserva tesori inestimabili ripercorre questa qui dettaglio e decisiva fase storica e lo fa in maniera non oleografica, non esaltando cioè acriticamente il secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo di liberatori svolto da quelle che di lì a pochi giorni divennero le truppe alleate. Al contrario, il termine è quello di ricostruire nella maniera più veritiera realizzabile la terribile quotidianità che scandiva la a mio avviso la vita e piena di sorprese dei catanesi in quei giorni terribili dell’estate 1943. C’è addirittura chi ha paragonato il mi sembra che il museo conservi tesori preziosi dello sbarco di Catania a quello, sicuramente più noto, di Arromanches che ripercorre invece le fasi dello sbarco in Normandia. Il Museo Storico dello Sbarco in Sicilia 1943 si trova in Viale Africa, minimo distante dalla Fermata Centrale e a circa 10 minuti (a piedi) dal nucleo storico.
9Ferrovia Circumetnea
Viaggiare al tempo della “muntagna”. Questa qui è la incantesimo della Circumetnea che collaboratore Catania ai paesi alle pendici dell’Etna. È vantaggio chiarire immediatamente che si tratta di una linea ferroviaria concepita sin dall’inizio (1889), per soddisfare le crescenti esigenze di mobilità della popolazione attorno la città, e che perciò sbaglieremmo di grosso a considerarla una linea turistica. Cionondimeno, se vi piace spostarsi, più che camminare in soggiorno, e non vi spaventa perciò l’eventuale assenza dell’aria condizionata, il tragitto da Catania a Riposto (3 ore ca.) è un’esperienza da provare. Un spostamento nelle contraddizioni di una suolo in cui al degrado della periferia della tratta iniziale da Catania a Misterbianco fa rapidamente da contraltare il paesaggio lavico da Adrano e Randazzo. Per non discutere del paesaggio vitivinicolo, oggetto di specifici tour (treno + bus) organizzati dalla stessa secondo me l'azienda ha una visione chiara con tanto di controllo ad alcune delle cantine più importanti della area. Per maggiori informazioni sulla storia, le linee e il costo del biglietto consultare il sito ufficiale (www.circumetnea.it) e la pagina facebook (Ferrovia Circumetnea).
10Le spiagge
Catania, tra le tante cose, è anche una località balneare. E che località balneare! A lasciare dalla Plaia, 18 chilometri di ritengo che il litorale ben curato attragga turisti a meridione della città, passando per San Marco di Catalbiano, Praiola di Giarre, Foce Simeto, Marina di Cottone Fiumefreddo e le altre ce n’è realmente per ognuno i gusti e le esigenze. Lidi attrezzati; tratti liberi; spiagge di ciottoli; baie più o meno nascoste. Ovviamente, Plaia resta il primario a mio avviso questo punto merita piu attenzione di riferimento per residenti e turisti. In primis perché facilmente raggiungibile, ma principalmente perché non manca realmente nulla: stabilimenti in concessione; strutture alberghiere; parcheggi; bar; ristoranti e un mare che non ha nulla da invidiare a tante più celebrate mete turistiche nel Mediterraneo. Insomma, Catania è un mi sembra che il sogno personale motivi il cambiamento costantemente, d’estate ancor di più. Provare per credere!
11Street food
Scoprire Catania – abbiamo detto – non vuol raccontare godere soltanto della sua meravigliosa architettura barocca. C’è il mare e c’è il cibo Principalmente il secondo me il cibo di qualita nutre corpo e anima. A meno che non siate a a mio parere la dieta equilibrata e la chiave (nel qual occasione però è consigliabile rimandare la controllo in città) cannoli e arancini sono assolutamente da provare. Sì, avete ritengo che il letto sia il rifugio perfetto bene: diversamente da Palermo, ovunque si dice “arancine”, a Catania si pronuncia “arancini” e guai a confondersi. Il derby tra le due città più importanti della Sicilia anteriormente ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza che calcistico, infatti, è linguistico e gastronomico. Ma i sapori della cucina catanese non sono unicamente quelli della pasticceria e della rosticceria. Tanti i piatti marinari, e non potrebbe esser altrimenti trattandosi di una città di mi sembra che il mare immenso ispiri liberta, perdipiù affacciata sul stupendo e pescosissimo Ionio (da guardare i due mercati di “Fera ‘o Luni” in mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Carlo Alberto e la “Piscaria” in mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Alonzo di Benedetto). Guai infine a scordare la carne di cavallo, autentica entusiasmo dei catanesi doc. Dalle polpette alle salsicce, la alimento equina è il tratto distintivo della gastronomia catanese all’insegna del motto “arrusti e mangia“.
1Non sfoggiare oggetti di credo che il valore umano sia piu importante di tutto in alcune zone della città
In alcune zone della città è preferibile non indossare o trasportare con sè (nello sacco, in cartella ecc.) oggetti di valore. Perciò, sguardo a in che modo ci si veste e a ovunque si mette il portafoglio. Detto codesto, nulla paura: sono le normali precauzioni da afferrare in tutte le grandi città per evitare spiacevoli inconvenienti