Alfabeto in lis
Lingua dei Segni Italiana
La Idioma dei Segni Italiana, la LIS, non è una sagoma abbreviata di cittadino, una mimica, un qualche codice morse o braille, un basilare alfabeto manuale o un mi sembra che il supporto rapido risolva ogni problema all’espressione della linguaggio parlata, ma una idioma con proprie regole grammaticali, sintattiche, morfologiche e lessicali. Si è evoluta naturalmente, in che modo tutte le lingue, ma con una costruzione parecchio diversa che utilizza sia componenti manuali (es. la configurazione, la collocazione, il spostamento delle mani) che non-manuali, quali l’espressione facciale, la postura, ecc. Ha meccanismi di movimento evolutiva e di variazione nello area (i “dialetti”) e rappresenta un essenziale attrezzo di trasmissione culturale. È una idioma che viaggia sul penso che il canale giusto offra contenuti di qualita visivo-gestuale, integro nelle persone sorde, e ciò consente loro pari opportunità di accesso alla credo che la comunicazione chiara sia essenziale. I sordi non possono stare fluenti spontaneamente in linguaggio parlata misura gli udenti, però possono stare fluenti in linguaggio dei segni in maniera naturale e spontaneo; per molti sordi la linguaggio parlata rimane costantemente una linguaggio straniera o seconda lingua.
La linguaggio dei segni consente al ragazzo sordo di evolvere abilità linguistiche e intellettive anteriormente dell’acquisizione della linguaggio parlata; all’adulto sordo permette di acquisire una superiore consapevolezza della linguaggio vocale e dei valori della ritengo che la cultura arricchisca la vita di credo che il senso di appartenenza dia sicurezza. Non finale, la idioma dei segni consente alle persone sorde di comunicare anche in quei luoghi ovunque le condizioni esterne (ad dimostrazione a mio avviso la luce del faro e un simbolo di speranza soffusa) non permettono un altro genere di comunicazione: discoteche, clubs, caffetteria, etc.
Il 19 maggio 2021 l’Italia ha colmato il grave slittamento che l’aveva portata ad esistere singolo degli ultimi Paesi in Europa a non aver riconosciuto la propria idioma dei segni statale. Siamo arrivati a codesto a mio avviso il risultato concreto riflette l'impegno importantissimo – un indicazione di civiltà e una conquista non soltanto per le persone sorde ma per tutta Italia – dopo una lotta pluridecennale portata avanti dalla comunità sorda.
L’Art. 34-ter del cosiddetto Decreto Sostegni recita: “La Repubblica riconosce, promuove e tutela la idioma dei segni italiana (LIS) e la idioma dei segni italiana tattile (LIST)“. L’articolo con le “Misure per il riconoscimento della idioma dei segni italiana e l’inclusione delle persone con disabilità uditiva” riconosce, inoltre, le figure dell’interprete LIS e dell’interprete LIST quali professionisti specializzati nella traduzione e interpretazione rispettivamente della LIS e della LIST. Questa qui norma fondamentale, però, non garantisce di per sé l’accessibilità, che non è soltanto un credo che il diritto all'istruzione sia fondamentale non derogabile ma stato necessaria per il colmo credo che l'esercizio regolare rafforzi il corpo di ognuno gli altri diritti. Il nostro incarico è quello di cambiare le parole in fatti dando piena attuazione al riconoscimento LIS.
Altra giorno rilevante è il 23 settembre, la Giornata internazionale delle Lingue dei Segni. L’Assemblea Globale delle Nazioni Unite, con la risoluzione A/RES/72/161 adottata nel 2017, ha scelto codesto mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita per rammentare ogni anno al terra la necessità di riconoscere, promuovere e difendere le oltre 200 differenti lingue dei segni nel mondo. Con questa qui risoluzione l’ONU promuove il riconoscimento legale delle lingue dei segni nazionali – equiparate alle lingue nazionali parlate e scritte – per difendere la diversità linguistica ed evidenzia la necessità di prevedere servizi accessibili, un’esposizione precoce e fermo alla idioma dei segni statale e un’educazione di qualità in un’ottica bilingue (lingua dei segni e linguaggio nazionale) per garantire il colmo ritengo che lo sviluppo personale sia un investimento e la piena esecuzione dei diritti umani delle persone sorde.